Brano: [...] la campagna antifascista della rivista: una campagna condotta da un punto di vista democratico e legalitario, che presupponeva l’esistenza di una forza democratica borghese o tendeva a risuscitarla e a galvanizzarla.
Tali erano state, in effetti, le condizioni che avevano reso possibile, in altri tempi, la vittoria dei fronti sorti in difesa della libertà. Il paragone con il 189899 torna spesso sulle colonne della rivista milanese; così come il pericolo reazionario sarà spesso concepito in termini di « pellouismo », di « boulangismo », oppure — specie dopo l’esperienza dannunziana — di « nazionalismo » e di « militarismo ». La guerra ( ha ingigantito questi pericoli e ha dato loro una base e una mobilitazione psicologica di massa, nell’una come nell’altra classe, per l’una come per l’altra politica; il fascismo ha il suo simmetrico nel bolscevismo e nella « ubriacatura » rivoluzionaria. « Molto leninismo nasce da questo arditismo », dice Turati alla Camera il 12.9.1919; e rivolge un appello al governo affinché «coadiuvi» la predicazione paci[...]
[...]sti termini egli ha già dato un giudizio preciso della situazione e ne ha già inquadrato gli sviluppi lungo le tre linee alternative del leninismo, della democrazia e della « dittatura militare ».7tfmanendo ancora in ombra questa terza soluzione, tutti gli sforzi sono rivolti contro la rivoluzione, in nome di una democrazia conseguente (« democrazia e probità ») sostenuta dai socialisti riformisti. Non vi debbono essere dubbi tra Wilson e Lenin. Il pericolo di una reazione di destra compare solo alla fine, come monito di natura morale: « Se la storia chiama poi i becchini, di chi la colpa », tutto rivolto ai compagni di partito (art. Esiste il Parlamento?, in Critica sociale, 115.1.1919).
Più concreto diventa lo spettro del fascismo dopo le elezioni politiche, i cui risultati seminano il terrore nella borghesia. L’editoriale del 1630.11.1919, Il senso di una vittoria, scritto probabilmente dal Treves, chiama già in causa « la plutocrazia, unica vincitrice della guerra, assoldatrice del fascismo, padrona di tutti I giornali in provincia e del [...]
[...]iblesse irritable, come dicono i medici, che può anche condurre, se non sia energicamente curata, alla paralisi progressiva della società come dègll individui »; a cui si può rispondere "solo con il resistere a qualsiasi tipo di violenza, « sia violenza rossa, o bianca, o nera, o gialla o di qualsiasi altro colore » (Turati alla Camera, 21.7.1920).
L’accento è ancora contro il « leninismo »,
perché esso rimane, nella diagnosi riformistica, il pericolo principale. Così lo Zi bordi, commentando i fatti dì Palazzo d’Accursio (v.), rileva che « il tragico, orrendo episodio del Consiglio Comunale fu l’occasione a una ripresa borghese formidabile (che) trova momentanei consensi in quella grande zona media neutra di opinione pubblica, senza di cui nessun partito può dominare, perché alcune forme del nrfovimento socialista e proletario bolognese avevano allontanato da sè questa zona, avevano sparso del malcontento nella cittadinanza (...) perché i socialisti han fatto fare troppi scioperi, han seccato la cittadinanza con troppo frequenti agitazion[...]